Con un mio amico pendolare si discuteva del fatto che non esiste un modo per soccorrere un passeggero che sta male su un treno rotto tra due stazioni. Una normale ambulanza non riuscirebbe a raggiungere il convoglio.
Mentre si parlava non ci si è accorti che il treno era fermo tra Monza e Arcore.
La temperatura, logicamente era alta. Se poi si considera il fatto che la rottura di un treno non è poi un fatto così raro...
Ad un certo punto parla lo speaker del treno: non si capisce nulla. Intuisco qualcosa tipo "attesa di ambulanza" e "binario occupato" ma penso che sia tutta autosuggestione.
Arriva il controllore che spiega a voce: "a Monza, sul convoglio che ci precede, una signora s'è sentita male. Il nostro treno è in attesa che il convoglio che ci precede liberi il binario. Per liberare il binario bisogna attendere l'arrivo dell'ambulanza".
Morale della favola: il treno accumula mezz'ora di ritardo sotto un bel solettino.
Ma quello su cui riflettere sono, a mio avviso, le condizioni di sicurezza dei viaggi e soprattutto l'inadeguatezza della linea che si blocca per un treno fermo. Se poi consideriamo che ci siamo fermati prima di Monza dove i binari non sono solo 2, non oso immaginare se una cosa del genere accadesse in una stazione tra Carnate e Lecco.
Buon viaggio a tutti.
Nessun commento:
Posta un commento